giovedì 10 marzo 2016

EMEROUNDE E ZEN CONTRO ANIDRIDE CARBONICA



C’era una volta ,una principessa di nome Emeroude che regnava su un paese chiamato Terra. Questa principessa aveva un potere speciale: con il suo umore riusciva a mutare il clima del regno. Se per esempio era triste il cielo diventava grigio e arrivava l’inverno, quando invece era felice, sbocciavano i fiori e spuntava il sole. Emeroude in questo modo manteneva la pace e l’equilibrio sul suo mondo ed era molto amata e stimata dai suoi sudditi, che la consideravano il pilastro su cui si reggeva tutto il regno. Un brutto giorno però, durante una notte tempestosa, il peggiore nemico della principessa riuscì ad entrare nel palazzo reale e a rapirla. Il suo nome era Anidride Carbonica e aveva preso Emeroude perché voleva che le temperature della Terra, che la principessa aveva da sempre responsabilmente gestito, precipitassero causando disastri naturali che avrebbero portato alla distruzione della vita. Prigioniera in un luogo segreto la principessa soffriva e così il clima terrestre si sconvolse: i ghiacciai si sciolsero, aumentò il livello del mare, i raggi del Sole, la stella che aveva sempre protetto e aiutato gli umani,  si abbatterono con forza sulla Terra e l’aria diventò  sempre più putrefatta e irrespirabile. Il popolo era disperato e non sapeva come fare per salvare la principessa e ristabilire l’ordine. Un giovane che si chiamava Zen però, era preoccupato più di tutti per la situazione. Egli ,infatti ,era da sempre innamorato di Emeroude e la sua scomparsa lo aveva preoccupato molto. Un giorno decise di mettersi in cerca della principessa. Vagò per molte terre mentre gli alberi morivano , il cielo diventava sempre più grigio e gli uomini iniziarono a combattere fra di loro. Dapprima Zen giunse in un paese in cui il sole splendeva come impazzito, si soffriva di un caldo insopportabile, le piante erano secche e c’erano solo deserto.  Ad un certo punto Zen incontrò un uomo con la pelle scura come il cacao che stava portando sulle spalle dei secchi con poche gocce d’ acqua e gli domandò dove si trovasse.
-Giovanotto, ti trovi in Africa, il continente del caldo e della siccità. A guardarti non sembri di queste parti, è meglio che te ne torni da dove sei venuto, è per il tuo bene, ultimamente qui stiamo affrontando molti problemi, in più i grandi vulcani del nostro paese stanno eruttando e non siamo più al sicuro. Potremmo morire tutti, senza contare le guerre che si stanno combattendo dalle nostre parti, ormai la situazione è disperata!-
Il ragazzo rimase molto turbato nel sentire queste cose e si convinse che era sempre più importante ritrovare Emeroude. Dopo aver attraversato il mare dell’ India giunse in una grande isola. Qui notò una donna che  portava delle verdure in città e le si rivolse molto gentilmente:
- Mi scusi buona donna, per caso sa dove sia la principessa scomparsa, io mi chiamo Zen e sono il cavaliere incaricato di trovarla, sono alla sua ricerca-
La donna rispose tristemente:
 - Mio caro ragazzo, magari lo sapessi, il ritorno della principessa farebbe piacere a tutti noi. Da quando lei se n’è andata si sono abbattute su di noi catastrofi inimmaginabili: ci sono state valanghe e frane dalle montagne, alluvioni dal cielo e la terra ha iniziato a sprofondare. Ogni giorno ho paura che sia l’ ultimo-. Poi la donna si incamminò verso la città dopo aver augurato buona fortuna a Zen e questo riprese il cammino.
Attraversò l’ immenso oceano, dopo aver affrontato tempeste e maremoti, e approdò in una grande città, piena di gente e di vita. Camminò per molto tempo fino a che non chiese ad un ragazzo con la pelle olivastra se avesse notizie della principessa. Questo era un famoso attore che recitava in un prestigioso teatro e rispose a Zen con disinvoltura:
 - Temo proprio di non aver visto la tua principessa nonostante io abbia viaggiato molto, ma non è la prima volta che ne sento parlare, ormai tutti rimpiangono i tempi in cui c’era lei. Non me ne intendo di queste cose, non mi interessano gli affari dello stato, però, se riesci a trovare colei che stai cercando, mandala qui vediamo se può fare qualcosa per la nostra situazione-
- Che genere di situazione?-
- Beh, ultimamente nei boschi delle nostre parti si stanno verificando degli incendi, e gli alberi, da cui avevamo sempre ricavato legna, stanno morendo rapidamente, uccisi dall’avanzamento del fuoco. I boschi dove andavo quando ero piccolo ormai non ci sono più. Anche l’ immensa foresta amazzonica si sta estinguendo. Di questo passo le foreste svaniranno del tutto- disse il ragazzo tristemente, e se ne andò salutando Zen con la mano
L’eroe dopodiché arrivò in un continente piccolo ma con grandi città, industrie e fabbriche e incontrò un uomo che andava a lavoro tutto indaffarato , quando da una fabbrica iniziò ad uscire un’ intensa scia di fumo grigio che si sparse su tutto il cielo.
- Ah, di nuovo! Ma non è possibile- si lamentava l’uomo. Zen chiese timidamente cosa stesse accadendo e quello indicò la ciminiera da cui stava uscendo il fumo.
- Quelle nubi sono dannose, fanno male a chi le respira e molte volte causano anche gravi incidenti alle località vicine, mai che si riesca a respirare un po’ d’ aria fresca! Quando c’era la principessa Emeroude tutto andava meglio, ma ora non si può più vivere in pace-
Zen capì che era diventato sempre più importante trovare Emeroude a tutti i costi.
Arrivò sulla cima di un alto monte durante una furiosa tempesta di neve, il pendio era ghiacciato e in mezzo alla tormenta scorse una piccola figura. Era una bambina con i capelli neri e gli occhi a mandorla ma sembrava non aver paura di Zen, che le chiese dove si trovasse. Quella gli rispose con un tono calmo:
- Ti trovi nell’ Asia del nord, immagino che tu stia cercando la principessa, mi dispiace ma non si trova qui, non ne abbiamo notizie.-
Ad un tratto una scossa arrivò dalla terra e tutta la montagna tremò.
-Ormai sono mesi che si verificano violenti terremoti in tutto il continente, le città sono state distrutte e siamo tutti in pericolo. La terra si sta vendicando di tutti gli oltraggi che ha dovuto subire da parte degli uomini. Quando c’ era Emeroude tutto questo non accadeva, ormai il futuro non è più sicuro per noi bambini, non sappiamo cosa succederà-
Dopo aver detto queste parole, la bambina sparì nella montagna e si sentì un’ altra scossa.
Stremato il giovane si mise a riposare sotto una vecchia quercia che stava piano piano morendo, tirò fuori dalla sua borsa una borraccia e prima di portarsela alla bocca, versò alcune gocce d’acqua sulle radici della pianta.
- Spero che ti possa far sentire meglio!! Ormai è da tanto tempo che vago in cerca della mia amata ma sembra che il destino sia crudele con me, spero solo un giorno di poterla rivedere e di esprimerle tutto l’amore che provo per lei. Non dobbiamo mollare, amica mia-disse malinconico alla quercia accarezzandone il fusto.
 All’ improvviso un vento fresco lo travolse e comparve davanti a lui una donna con una veste bianca e la pelle trasparente, sembrava fatta d’aria.
- Sei coraggioso, giovane ragazzo, faresti di tutto per salvare la tua principessa. In effetti sarebbe un bene per tutti che ritornasse! Io sono l’Aria, o almeno quello che resta di essa. Quando c’era Emeroude io aiutavo gli umani, li mantenevo in vita e li curavo, ma adesso di me rimangono solo correnti inquinate, che fanno morire le piante e ammalano gli animali, ormai la situazione è diventata insostenibile. Ma tu puoi salvarci, giovane eroe, puoi salvare la principessa e tutti noi!-
Tese la mano e ne uscì un germoglio verde, ancora giovane e puro.
- Pianta questo, abbine cura e accudiscilo così diventerà un albero e poi una foresta, fino a quando non sarà talmente forte da annientare il tuo nemico-



Il ragazzo allora comprese quello che lo Spirito dell’ Aria gli stava dicendo: non bastava che tutti attendessero il ritorno della principessa; se si voleva che la situazione migliorasse bisognava prima fare in modo di impegnarsi e mettercela tutta per salvarsi. Il giovane così si rimise in cammino e iniziò a parlare al popolo e a far si che tutti si dessero da fare per migliorare il mondo. Si piantarono gli alberi, si ritrovò la pace e il pensiero di rivedere finalmente Emeroude dava forza a tutti.
A poco a poco la natura rifiorì e gli abitanti ritornarono a vivere nell’ambiente sereno che ormai a tutti sembrava lontano. Un giorno finalmente si rivide spuntare il sole dalle nubi e la principessa ritornò, più bella e radiosa che mai e finalmente lei e il giovane si poterono incontrare. I due innamorati regnarono insieme per tanto tempo, in pace e armonia fino alla fine dei giorni, vivendo felici e contenti. E Anidride Carbonica?  Be, lui è sempre in agguato, pronto a colpire ancora, fino a quando gli umani con il lavoro e l’impegno non lo terranno lontano, avendo sempre cura del mondo che li circonda.







Teodora Altomare
Classe 1 F
Scuola secondaria di I grado “ Michelangelo”
Bari
A.s 2015-2016

LA PRINCIPESSA DEL CLIMA



C’era una volta sul pianeta Terra una giovane principessa di nome Matilde a cui piaceva molto viaggiare e il suo sogno era quello di esplorare i cinque continenti del mondo. Non essendo mai uscita dal castello, Matilde non aveva mai visto il mondo ma la sua balia le aveva raccontato di un posto meraviglioso, pieno di alberi e di luce. Così un giorno decise di uscire di nascosto. Mentre stava per scappare , incontrò un giovane principe che le si presentò con il nome di Zen e decisero di esplorare i cinque continenti insieme. Prima raggiunsero l’Africa e qui scoprirono che c'era l’inquinamento  industriale. Cercando di capire come risolvere il problema, pensarono di correre in ogni industria e di evitare che le acque usate per raffreddare i motori finissero nuovamente in mare. In questo modo , si resero conto che i pesci dei fiumi e dei mari, apparentemente galleggianti, iniziavano man man a riprendersi e a tornare verso la foce del Nilo.Visitarono anche l’America dove c’era il problema degli incendi boschivi. Attratti dall’acqua cristallina del lungo fiume Mississippi ne bevvero  un po’. Improvvisamente,  acquisirono un potere immenso che servì per trasformare il fuoco in fiori e creare così un immenso parco : il parco di Yellostone. In seguito , visitarono l’Asia dove improvvisamente la terra tremò. Era un terremoto che provocò una crepa immensa al centro della città di Tokyo. I due ragazzi , sebbene impauriti, videro all'interno della crepa una bellissima perla rosa; l’afferrarono immediatamente e la terra smise di tremare. Poterono così riprendere il loro viaggio e recarsi in un nuovo continente : L’ Oceania. Era una gigantesca isola , sembrava davvero bellissima e priva di qualsiasi problematica ; ma , improvvisamente si accesero una miriade di luci. Erano i lampioni delle vie di Sidney, le luci delle fabbriche, delle insegne dei negozi. “Quanta luce inutile”- pensarono i due ragazzi. Pensarono, allora, di ridurre la luminosità delle strade secondarie, soprattutto nelle ore meno trafficate e suggerire a tutti di spegnere la luce ogni volta che in un’abitazione si passi da una stanza all’altra. Infine,i  due arrivarono in Europa, dove videro immense città super affollate con milioni di macchine che camminavano su e giù per le strade, senza un attimo di sosta. Rimasero , però, colpiti dal chiasso che caratterizzava questi luoghi e pensarono ad un vero e proprio inquinamento acustico . Questo non era un problema facile da risolvere, ma forse l'unica soluzione sarebbe stata convincere i tanti autisti a lasciare le loro auto a casa e a recarsi a lavoro a piedi o in bicicletta . Matilde, allora, si ricordò di un ciondolo magico che la balia le aveva regalato , da cui usciva una musica dolcissima; lo aprì e i subito tutti i passanti si fermarono per ascoltare quella melodia. Matilde e Zen convinsero francesi, tedeschi, inglesi ed italiani a lasciare le macchine e a proseguire il loro percorso a piedi ! Soddisfatti del lavoro tornarono a casa contenti dei miglioramenti che avevano creato nei vari continenti , ma soprattutto felici di aver realizzato il loro sogno ...viaggiare in luoghi sconosciuti , ma incredibilmente affascinanti !!!

Giuliana Pontini e Paola Pisoni
Scuola secondaria di I grado “ Michelangelo”
Bari
Classe I B a.s 2015-2016